iPCSK9

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Il ruolo degli iPCSK9 nei pazienti con SCA recente

Negli ultimi anni, importanti studi clinici hanno dimostrato l’efficacia delle terapie con iPCSK9 nel ridurre i livelli di LDL-C a valori inferiori rispetto a quelli raggiungibili con trattamento intensivo con statine, con conseguente ulteriore riduzione significativa degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia cardiovascolare su base aterosclerotica (ASCVD) e con sindrome coronarica acuta (SCA). Lo scopo del vademecum è quello di divulgare l’importanza dell’aggiunta precoce di un iPCSK9 dopo un evento di SCA, riportando le raccomandazioni delle nuove Linee Guida sulla prevenzione della malattia cardiovascolare nella pratica clinica.

PCSK9i: nuove soglie LDL-C e l’evoluzione della prescrivibilità in prevenzione secondaria

In questo video la Dottoressa Ada Maffettone, Responsabile ambulatorio metabolico: obesità, diabete, dislipidemie dell’AORN Ospedali dei Colli (Napoli) ci parla di come AIFA abbia abbassato i valori soglia per l’utilizzo degli inibitori degli iPCSK9 in prevenzione secondaria per ridurre i livelli di colesterolo LDL e di come questa attesa modifica vada a beneficiare i pazienti con dislipidemie ad alto rischio cardiovascolare.

AIFA: ridotta la soglia per la prescrizione di inibitori di PCSK9

Ridurre i livelli di colesterolo nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare è di particolare importanza nella prevenzione di eventi cardiovascolari e mortalità. È per tale ragione che l’AIFA ha deciso di abbassare i livelli di soglia del colesterolo LDL da 100 a 70 mg/dL per la prescrizione degli inibitori di PCSK9 in prevenzione secondaria, a carico del Sistema Sanitario Nazionale.

Riduzione del rischio relativo di MACE con gli PCSK9i

In questo approfondimento, la Dr.ssa Ada Maffettone ci parla del rischio di MACE nei pazienti ad alto ed altissimo rischio CV e del ruolo degli inibitori dei PCSK9 nella riduzione del rischio di tali eventi e del loro profilo di sicurezza in gruppi di pazienti stratificati sulla base dei livelli LDL-C raggiunti con la terapia ipolipemizzante